A.I. nostri tempi
Vi raccontiamo la storia del primo giornale scritto con l’intelligenza artificiale, davvero
Il Foglio ha lanciato martedì 18 marzo 2025 un inserto interamente realizzato con l’intelligenza artificiale. Un progetto di certo ambizioso, ma non così pionieristico come è stato descritto. Nel gennaio 2023, un tempo in cui i Large Language Models disponibili a tutti erano ancora nella loro fase embrionale, la redazione di Zeta, testata della scuola di giornalismo “Massimo Baldini” della Luiss aveva già pubblicato un numero del suo periodico scritto a zero mani con ChatGPT.
Si intitola “Esperimento”. Contiene articoli, immagini, infografiche e anche ricette e canzoni, frutto del dialogo uomo-macchina e della ricerca accurata del giusto prompt. La natura sperimentale del progetto deriva anche dal momento storico in cui è stato concluso. ChatGPT aveva funzioni limitate, era stato lanciato soltanto da due mesi e gli aggiornamenti erano fermi al settembre del 2021.
Nonostante ciò, questo tentativo si era guadagnato uno spazio su uno dei principali quotidiani italiani. La Repubblica il 29 gennaio 2023 gli ha dedicato un longform, a cura di Carlo Bonini.
Quello che due anni fa sembrava il vezzo futuristico di una classe di giornalismo, oggi è prassi comune in molte redazioni, che sia dichiarato o tacitamente accettato. Il rapporto tra intelligenza artificiale e innovazione è complesso. Contiene molte sfide che vanno dalla qualità del lavoro giornalistico, al tema del diritto d’autore e della trasparenza delle fonti.
Infine, chi come noi vede nel giornalismo il proprio futuro non può non far caso alle ombre sulla questione occupazionale e di accesso alla professione. Le intelligenze artificiali generative cambiano ogni giorno e il modo migliore per fronteggiarle è non fermarsi, continuare a sperimentare. Ben vengano altre esperienze, purché se ne discutano le conseguenze. Magari in pausa caffè, dove ChatGPT non può sentirci.
Noi ci stiamo ragionando, continuate a seguirci per saperne di più
“Io c’ero” - di Ludovica Esposito
Scritto, illustrato e titolato dall’intelligenza artificiale, è il numero 0 di gennaio 2023 del periodico di Zeta. Esperimento è stato un progetto degli studenti del Master in Giornalismo della Luiss a tre mesi dalla nascita di ChatGPT, con cui gli articoli sono stati realizzati, per scoprire le potenzialità e i limiti di questa nuova piattaforma.
ChatGPT ha scritto di Italia e di esteri, di economia e di tecnologia, di cultura e spettacoli e di sport, ma anche di scenari paralleli come Nikola Tesla che racconta dell’automobile Tesla nello spazio o Napoleone e Putin che si incontrano per parlare dell’Ucraina. L’unico limite agli ambiti di cui poteva trattare era l’immaginazione dei componenti della redazione di Zeta.
Il lavoro di scrittura è stato fatto dall’intelligenza artificiale, ma il compito dei giornalisti è stato trovare il giusto prompt da sottoporre a ChatGPT.
Non basta comandare di scrivere un pezzo su un argomento, si può ottenere un risultato migliore aggiungendo informazioni e anche chiedendo stili particolari: è così che in Esperimento gli scrittori Ernest Hemingway, Oriana Fallaci e Italo Calvino raccontano i bombardamenti a Kiev.
La versione utilizzata di ChatGPT è stata GPT-3, che aveva alcuni limiti sull’accedere alla rete e le cui conoscenze si fermavano al 2021, ma l’Esperimento è andato a buon fine. A tre mesi dalla nascita, ChatGPT poteva già realizzare un periodico che ha lasciato la curiosità di scoprire che cos’altro l’intelligenza artificiale sarebbe stata in grado di fare in ambito giornalistico negli anni a venire.